venerdì 13 settembre 2013

Laurea

Pubblico anche qui sul blog questa vignetta realizzata come allegato all'intervista che mi è stata fatta dai tipi di YouLaurea ( la trovate qui cliccando sulla parola qui, qualsiasi parola qui), pubblicata circa un mesetto fa sul loro sito. Ovviamente il tema è proprio quale indirizzo di studi scegliere e, anche se ormai avrete già fatto la vostra scelta  che si rivelerà sbagliata e vi rovinerà il resto della vita, spero che Blue Beetle e Booster Gold possano darvi qualche consiglio utile.






68 commenti:

  1. effettivamente è tutto vero, io sono laureata in Filosofia!

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    1. Non dire così, ti aspetta un brillante futuro da filosofa!

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    2. ...ci vuole del coraggio per prendersi una laurea in filosofia, complimentissimi!!! :D

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    3. beh sono laureato in filosofia pure io...

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    4. Evidentemente siamo pieni di gente coraggiosa...

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    5. coraggiosa e disoccupata...

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    6. io sono laureato in Filosofia e faccio il dirigente aziendale .....non mi sento meno titolato o preparato di altri colleghi con altri titoli, anzi.....penso che dipenda molto dalla personalità non dal titolo che si ha, certo questa è la mia opinione ;)

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    7. Io che sono laureato in teologia dovrei darmi alla macchia?

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  2. La summa dell'università italiana...

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    1. Di quella attuale, soprattutto. Un tempo, con parecchie lauree VECCHIO ORDINAMENTO non facevi un giorno di disoccupazione.

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    2. Personalmente ritengo che non sia questione di vecchio o nuovo ordinamento..è che nel frattempo si sono concretamente ridotte le possibilità di lavoro, questo in particolar modo negli ultimi 10-12 anni, cioè da quando è entrato in vigore il n.o.
      Se le cose, economicamente parlando , fossero andate meglio, direi che poco cambiava..non nego che ci siano poi corsi di laurea inutili che poco hanno da offrire in termine di sbocchi professionali, ma li direi che è un discorso a parte.
      Probabilmente quei corsi di laurea (es.: scienze di qui, scienze di la, etc..) non dovevano essere creati a priori..

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    3. Ma tu sei mai andato all'università? "prima", "prima". Sai quanti SOMARI ci sono che si sono laureati prima? Dai, non prendiamo in giro la gente facendo credere chissà che...

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  3. FIGURES IN ACTION FOR PRESIDENT OF THE WORLD!

    ANALISI LUCIDA BRILLANTE, PUNTUALE, ONESTA!

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  4. Ti prego di non smettere mai di produrre queste perle rare
    Non riesco a non lacrimare ogni volta che ne vedo una nuova :'D

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    1. Le mie vignette sono peggio che una bruschetta nell'occhio.

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  5. Booster Gold non è nemmeno "fuori personaggio"!

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  6. è quasi tutto vero (io ho una laurea, un master e un dottorato in Filosofia), tranne che per le FESTE!!!! Memorabili!!!

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    1. Prima non si facevano feste perché non ne avevi né il tempo né la voglia ma dopo la laurea il lavoro era assicurato.

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    2. Ma che cazzo dici prima non si facevano feste??? Ma che ti sei fumato??? Ma tu sai come si "scrive" la parola università? Ahahah.

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  7. Io l'ho fatta perche' volvevo studiare. E infatti tutti i lavori che ho fatto sono statiin altri campi, ma ho pubblicato un paio di libr di cui nessuno ha mai sentito parlare. Ah, e c'e' una cosa di cui Booster e Beetle, per altro divertentissimi, non parlano, ed e' la political correctness e le caccie alle streghe. Se hai una religione, TIETTELA PE' TE!!

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  8. Ciò che riporta la vignetta è vero adesso, ma chi può prevedere il futuro nel mondo del lavoro? Io ho studiato architettura perchè mi piaceva, non per convenienza economica o per far felici i miei genitori. Prima o poi il ruolo che piace arriva. Seppur provocatoria, è una vignetta che appiattisce molto le aspirazioni. Queste non dipendono certo dagli altri, ma da se stessi. Santo

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    1. si hai ragione, e poi se si trattasse solo di trovare un lavoro qualsiasi (e sfido chiunque a dirmi che i lavori manuali sono degradanti) allora non credo servirebbe nemmeno il diploma: se ti interessa un area del sapere la studi perchè ti piace, non perchè si stanno liberando o creando posti di lavoro per chi ha una laurea di quel tipo. Certo, c'è anche da considerare la realtà quotidiana, che ogni individuo dovrebbe in teoria raggiungere una certa indipendenza economica, ma come ho già detto nessun mestiere è per me degradante, e non è che se uno è laureato in fisica allora non può fare il postino. il sapere è comunque una ricchezza personale, non li capisco proprio quelli denigrano i laureati perchè "hanno studiato per nulla".

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    2. I lavori manuali non sono degradanti, ma una catasta di piatti lavata a Cagliari è più degradante di una lavata a Londra. ;-)

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    3. Per un sardo. Per un inglese che voglia visitare l'isola e trovarsi un lavoretto equivale alla scelta dell'italiano che va a Londra e si trova un lavoretto... Fanno una utile esperienza entrambi. Poi tutta a vita lavapiatti anche no...

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    4. Piccolo particolare: l'inglese se lavora qua lo fa per togliersi uno sfizio, non per necessità, altrimenti resta a casetta sua. Poi hai ragione, dopo un po' si passa camerieri.

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    5. p.s.: in Europa ci sono isole felici e isole infelici; l'Inghilterra è tra le prime, la Sardegna no. E glisso su altre isole italiane per pietà.

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  9. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  10. Infatti la laurea non serve ragazzi.... ESEMPIO ECLATANTE PER ME CHE SONO IN QUESTO CAMPO
    Attualmente si può insegnare nelle scuole con il diploma...
    avanti diplomati dateci dentro e lasciate l' università che non serve a un CA.......
    IO:" diplomata, laureata, con 3 master e una specializzazione all'insegnamento sono disoccupata"EVVIVAAAAAAA

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    1. Con il diploma si possono insegnare solo alcune discipline laboratoriali che guarda caso sono completamente inflazionate e pure in dirittura di spegnimento.

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  11. La soluzione è una sola: studiate scienze e contrastate gli scienziati pazzi. O quantomeno, gli omeopati.

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    1. Studiate scienze e contrastate gli indiani e i cinesi, semmai...

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  12. Infatti la laurea non serve ragazzi.... ESEMPIO ECLATANTE PER ME CHE SONO IN QUESTO CAMPO
    Attualmente si può insegnare nelle scuole con il diploma...
    avanti diplomati dateci dentro e lasciate l' università che non serve a un CA.......
    IO:" diplomata, laureata, con 3 master e una specializzazione all'insegnamento sono disoccupata"EVVIVAAAAAAA

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  13. si ma il diploma deve essere di un professionale non pensate diplomi scientifici o roba simile

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    1. Basta anche saper saldare professionalmente, senza alcun titolo di studio particolare. Un saldatore subacqueo poi non ne parliamo.

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  14. ma blue beetle s'è diplomato allo scientifico, non al classico! Che erroraccio!

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  15. Ho riso come la prima volta che l'ho letta!
    P.S. Urge vignetta: http://www.badtaste.it/articoli/justin-bieber-mostra-una-copia-dello-script-di-batman-vs-superman

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  16. Non penso che l'università sia il problema, è la gente che ci va che lo è. Mi spiego: se tutti vanno all'università aspettandosi lavori prestigiosi (medico, avvocato, ingegnere, architetto & co.) poi chi è che fa gli altri lavori (cassiera, netturbino, impiegato statale & co)?
    Non è raro sentire ragazzi e ragazze che vanno all'università che dicono: "Avrei voluto fare X facoltà, ma mi tocca fare Y perché..." e vari motivi. Quindi:
    1. Non state studiando quello che realmente avreste voluto.
    2. Spendete 3-5 anni di tempo a studiare (ma potevate benissimo lavorare, visto che è più facile esser preso sotto l'ala da qualcuno a 18 anni piuttosto che a 25).
    3. Investite un sacco di soldi in qualcosa che non dà remunerazione.
    4. Se siete spinti dall'amore per la conoscenza, nessuno vi vieta di fare l'Università più in là negli anni, dopo aver guadagnato già una stabilità economica.
    5. La Laurea non ha più un valore aggiuntivo, basta guardarsi intorno per vedere che pure la vostra vicina di casa, casalinga con 3 figli, ha una Laurea in letteratura e studi orientali.

    My two cents.

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    1. Questo da quando i curricoli universitari sono stati banalizzati, prima col cavolo che capitavano fenomeni del genere: prima, senza test d'ingresso, se sbagliavi facoltà te ne accorgevi dal primo giorno e tagliavi la corda davanti a una lavagna piena di geroglifici.

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  17. Secondo me il tempo delle università è finito.
    Servono specializzazione e professionalità, cose che all´ università non vengono trasmesse.
    Dovessi ricominciare non mi laurerei in Ingegneria informatica ma farei solo certificazioni professionali di Oracle, IBM e simili: costano molto meno, sono più veloci, preparano meglio e sono più appetibili dal mondo del lavoro.
    Se lo avessi fatto prima avrei risparmiato 10 anni a costruire la mia carriera (che comunque è considerata ottima dai colleghi), migliaia di euro e fatica inutile spesa in esami inutili, creati solo per dare lavoro a qualche professore inutile.
    A chi comincia questo consiglio!

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    1. Ma col tuo curriculum ottimo ci tiri su anche degli ottimi soldi, o solo complimenti?

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    2. Anche buoni soldi, ma sono un caso raro. Ho avuto fortuna e anche determinazione e ho amato rischiare: ho iniziato un percorso che da programmatore mi ha portato ad architetto in una carriera internazionale. Ma per pochiquesto é fattibile.
      Oltretutto, ripeto, se avessi conosciuto prima le richieste del mercato non avreei dovuto studiare all´Universitá 4 anni per sapere cose inutili e non sapere quelle che richiede il mercato, ma ne avrei investiti 2 e sarei stato 10 anni va al punto in cui sono oggi.

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    3. Pluto io faceco ing inf a Pisa, il problema di questa facoltà è che ci arrivi a 18 anni pensando che diventerai il nuovo bill gates, poi ti accorgi che sei un goccia d acqua in mezzo all oceano e che gli altri fanno 1000000 e tu solo 1, però molti miei ex colleghi ora hanno sfondato ma nessuno è rimasto in italia tutti hanno sedi nel mondo, in due hanno aperto una società per fare i test di penetrazione dei sistemi bancari e a 7 anni dall apertura hanno un cap sociale di 3 000 000 mica è poco. Comunque la laurea da sola oggi non serve piu, io dopo ing inf sono andato a economia la materia che mi piace da matti e ho visto che se non fai master e phd all estero anche con la laurea vali come un ragioniere, perchè c'è troppa concorrenza e tu devi distinguerti.

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  18. Scegliere un percorso di Laurea è fare i conti con le proprie aspettative e le proprie possibilità... soprattutto con il NETWORK di conoscenze che si hanno, si possono avere, si devono avere, si è disposti a cercare. ÈSsere disoccupato perché laureato è in molti casi una grande ipocrisia. Quando si cazzeggia con la vodka scadente o altro... trascinandosi, anzi facendosi spingere e mantenere per dieci anni e passa all'università dai genitori... si finisce per trovarsi disoccupato. Muovere il culo, svegliarsi presto, studiaree lavorare sodo (nn rifiutando nessun lavoro) senza fottersi il cervello con vodka e altro... di questo genere di Laureato nn conosco neanche un disoccupato. Quanto è facile piangersi addosso...

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  19. Tristemente vero. Detto da una che di lauree ne ha due...

    Barbara

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  20. ahahah la PURAeDURA verità!!(quella su saggezza popolare e buon senso è una chicca di saggezza)

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  21. Vi stimo! Bella idea e bel modo di realizzarla. Tra tanta gente che urla qualcuno che affronta le questioni con ironia, senza essere banale. Si vede che avete studiato!

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  22. Studiare non è inutile, sia che s'intraprenda un percorso universitario, sia che lo si faccia per avere una cultura personale. Lo studio, in entrambi i casi, apre la mente e stimola la curiosità, come la lettura, la musica, lo sport. Ovviamente il lavoro è indispensabile nella nostra vita e se scegliamo di iscriverci all'università lo facciamo con l'obiettivo e la speranza di avere un'occupazione. Però, oggi più di ieri dobbiamo fare i conti con un'economia immobile e con un Paese vecchio, fatto di tantissime persone laureate, più o meno competenti, e disoccupate. E tutto ciò dipende anche dal sistema universitario che non ci forma né ci prepara al mondo del lavoro ed alla vita. Una volta laureati, le aziende vogliono da noi esperienza e così siamo costretti ad entrare nel circuito degli stage, spesso inutili. Io sono arrivata al n°4 e, anche se i miei sono stati per la maggior parte formativi, non ho un lavoro perché "devo ancora formarmi".

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  23. a riguardo questo articolo spiega benissimo quale sia il modello esistente e futuro e perché la vecchia risposta che é l'universitá alla preparazione al mondo del lavoro é inadeguata: tra l'altro corrisponde al 100% a quanto ho detto io una decina di post piú sopra senza aver letto questo articolo: sono sollevato dal sapere che non sia una constatazione solo mia: http://www.keinpfusch.net/2013/06/mondi-futuri.html

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  24. questo è vero in italia, se si ha il coraggio di mettere il naso fuori dalla porta di opportunità per i laureati se ne trovano abbondantemente.

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  25. ahahah dai ne ha fatto una tragedia, non è vero niente, non spaventate le matricole, l università è bella se non hai da pensare che ti serve un lavoro, se ti piace la materia che studi e non lo fai per far contento i tuoi, se ti piace imparare a fregare il prossimo(indirizzo economico), se ti piace essere deriso da tutti e chiamato nerd(carriera ingegneristica, accademicamente nota per essere la categoria delle persone piu tristi e noiose, oltre che avari)

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  26. Tranquilli, se vi può consolare io sono laureata in chimica e dopo due anni dalla laurea non avevo trovato nessun lavoro (ho mandato il curriculum pure per fare la commessa o la cassiera al supermercat), quindi mi è toccato emigrare all'estero per fare un dottorato che non volevo fare fra le altre cose...Amen.

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  27. Triste, noioso, avaro (e mi fermo qui) sarà lei, signor Parmigiano. Vada a darsi una grattatina, vada!!!

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  28. Ah!ah!ah! L'annoso problema della laurea si laurea no. Studiate solo se ne avete voglia. In fondo, per imparare bene un mestiere da artigiano, avreste dovuto cominciare da bambini. Io sono figlia di un'artigiano e so che mio padre ha iniziato a sette anni a imparare il suo mestiere, complicatissimo, di sarto d'alta moda. Adesso infatti ci sono gli stilisti, che senza i sarti non vanno da nessuna parte. Niente si improvvisa, ragazzi, e soprattutto, mio padre non è mai stato un giorno disoccupato, anche se lo hanno licenziato durante le crisi degli anni settanta… sapete che vi dico? Seguite la vostra passione. Tanto non sono i titoli che vi daranno lavoro, ne' quest'Italia der c… Solo la vostra determinazione ed il vostro sogno, se ne avete uno. Oppure, imparate a fare qualche cosa che non vi disgusta e che serve. Tanti mestieri sono scomparsi e servirebbero ancora. Tante nuove professioni stanno nascendo. Qualche anno all'estero lo consiglio vivamente a tutti. Infatti mio figlio che fra poco compirà 18 anni cerca di non tornare in Italia, stà finendo il Liceo negli Stati Uniti. Qui c'è l'Università e poi c'è il College, al College puoi studiare Archeologia e Canto, Arte e Chimica e crearti una figura professionale con un grado di conoscenza così vario e inventivo, che ti rende differente da tutti gli altri laureati. L'Università è per materia, come da noi, ma i piani di studi sono più versatili. Diciamo che l'Università come l'hanno fatta in Italia non funziona più per il nuovo modo di lavorare nel mondo… E' tutto antidiluviano! Se vi guardate a che punto sono le nostre facoltà nella classifica mondiale vi viene un colpo: siamo al 400esimo posto per qualità rispetto al resto del mondo, e la dice lunga! Ciao!

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